Il Primo Maggio non si deve lavorare! contro la precarietà #madeinEataly

Ore 12 pm presidio davanti ad Eataly

Il primo maggio è la giornata internazionale dei lavoratori, una giornata storica che ricorda le dure lotte per i diritti negli Stati Uniti. MayDay MyDay, Primo Maggio precario sono le parole comuni che rimbombano da diversi anni nelle strade in Italia trasformando la data storica non in una rituale ricorrenza ma in un momento forte e simbolico delle lotte contro la condizione di precarietà sociale e lavorativa.

Inutili e non rappresentative della giungla della precarietà saranno le tradizionali celebrazioni dei sindacati confederali che esaurita da tempo la mission della difesa dei diritti dei lavoratori si sono trasformati in burocrazie di servizio completamente succubi del modello Renzi. Di fronte a queste vuote ricorrenze anche quest’anno la penisola sarà attraversata da decine di manifestazioni contro le politiche di austerity e i provvedimenti che il Governo sta mettendo in campo, a partire dal Decreto Lavoro Poletti attualmente in discussione in Senato, dopo aver ottenuto la fiducia alla Camera. Un provvedimento che rappresenta la più violenta aggressione negli ultimi anni a quel poco che rimaneva dei diritti dei lavoratori, rendendo la precarietà giuridicamente strutturale attraverso la liberalizzazione totale del contratto a tempo determinato (contratto dominante nelle assunzioni degli ultimi 5 anni) e dell’apprendistato. Dietro la narrazione tossica della ripresa economica e delle ricette per combattere la disoccupazione di massa si formalizzano concessioni alle imprese che abuseranno costantemente delle nuove modifiche alle tipologie contrattuali. Il Jobs Act sancisce la precarizzazione infinita ed a vita di milioni di soggetti rendendo ricattabilità e sfruttamento intensivo il nuovo paradigma del mercato del lavoro. Basti osservare il modello Farinetti (stesso utilizzato per EXPO 2015) a cui si ispirato il governo per comprendere le conseguenze reali di questo provvedimento. All’interno delle decine di Eataly, nate come funghi in tutta Italia, migliaia di lavoratori assunti come internali e con contratti di apprendistato vivono quotidianamente: precarizzazione estrema, paura, bassi salari, turn over costante, assenza di qualunque forma di sindacalizzazione. Nella sede di Roma sono oltre 400 i precari che ci lavorano. I governi tecnici che si sono avvicendati negli ultimi anni hanno dato la possibilità di tenere aperto nei giorni festivi, spacciando queste normative come un aumento del servizio e come possibilità di aumentare il livello occupazionale, ma in realtà si tratta di massimizzare i profitti sulle pelle dei precari che non hanno nessuna possibilità di esprime dissenso, pena il licenziamento immediato. Il primo maggio Eataly e tante catene della grande distribuzione rimarranno aperte confermando il livello di aggressione e negazione dei diritti. Per questo come movimenti contro l’austerity e la precarietà ci vedremo in presidio davanti ad Eataly per esprime la nostra solidarietà ai lavoratori ma soprattutto denunciare la condizione di precarietà e sfruttamento del modello Renzi-Farinetti. Dopo la manifestazione nazionale del 12 aprile contro la Riforma del lavoro e il Piano Casa costruiamo un Primo Maggio dei Precari che metta al centro un percorso metropolitano per la riconquista dei diritti sul lavoro, una strutturale riforma del welfare, la redistribuzione della ricchezza attraverso il reddito garantito e la garanzia del diritto all’abitare per tutti.

Ore 12 pm presidio davanti ad Eataly

Piazzale XII Ottobre

Movimenti sociali contro precarietà ed austerity

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