Mi chiamo Leonardo ed il protagonista del mio romanzo è Acrobax

Inseguire una storia per narrarla! Ciao Leonardo: la rivolta continua.

E tu chi sei? Ciao sono Leonardo

che ci fai qui? Sono uno scrittore

E per chi scrivi? Scrivo per me stesso

Quanto vorresti stare qui? Almeno tre mesi.

Iniziano così le prime battute di una storia, la rivolta esistenziale di un ragazzo di 16 anni che fuggito dalla piccola e calma Triste è approdato nell’assordante metropoli . Siamo  a Roma.  Leonardo è un ragazzo di 16 che il 21 maggio del 2014 ha fatto sega a scuola per inseguire un sogno.

Ore 9 am treno interregionale Trieste-Roma 10 ore di viaggio.  Sì, ma quale sogno, si domanderanno in tanti: quello di scrivere un romanzo è la risposta più semplice.  Ma la storia ha dell’incredibile e perciò la vogliamo raccontare, come un sentimento intimo, come una canzone d’amore. Mi chiamo Leonardo ed il protagonista del mio romanzo è Acrobax , ho preso il treno da Trieste alle 9 di questa mattina ero ben organizzato avevo di tutto nella mie valige (sacco a pelo, mutande e calzini, una valigia piena di vestiti, libri, sogni e fantasia ) perché già premeditavo la mia permanenza. Tre mesi, tre lunghi o brevi mesi per osservare, guardare, scrivere dentro le mura di questo spazio chiamato Acrobax. Lo conosco attraverso i social network, Facebook, siti, foto, racconti, fantasia e immaginazione. Il protagonista del mio romanzo si chiama Acrobax e combatte ogni giorno contro mostri a tre gambe, poteri duri e oppressivi, Acrobax non si ferma, è audace, alimenta il suo coraggio dal calore che produce energia viva; quella che fa paura, fa tremare i potenti, quella forza compulsiva che non pieghi. Una comunità che produce vita e gioia.

Mentre il papà di Leo cercava invano un figlio fuggito, l’inizio del romanzo si palesava tra le mani. Un foglio di carta donava l’indicazione necessaria, un nome sconosciuto nella tranquilla Trieste: Acrobax. Il commissariato cittadino offre dettagli utili consultando il data base del Ministero dell’Interno, il nome di questo centro sociale risulta nella lista di quelli più violenti e terroristi d’Italia, sono, come tanti altri spazi di questo genere, dei professionisti della protesta. Incredulità, preoccupazione unita al senso di sconfitta sono le prime impressioni della famiglia di Leo. Ma il tempo è veloce e bisogna cercare il ragazzo. Il commissariato avverte  i colleghi di Roma, zona San Paolo, parte la denuncia di scomparsa di un giovane minorenne. Il padre e la sorella distrutti attoniti e commossi decidono di prendere un treno per seguire l’unica traccia trovata: Acrobax, quel biglietto scritto male accartocciato e buttato nel cestino di camera di Leo.

22 maggio Roma, mentre centinaia di persone stanno contestando il premier Renzi in una piazza del popolo semi-vuota, fatta di pensionati e militanti del Pd , una chiamata interrompe l’agonia del padre di Leo. Ciao sono Luca del laboratorio Acrobax, Leonardo sta bene, vi aspettiamo.  Il silenzio assordante dato dalla mancanza, dall’assenza di una presenza, dall’immaginazione che diventa mortifera. La voce diventa possibilità concreta, gioia, Leo è vivo e sta bene , siamo qui con lui, noi siamo Acrobax. Parte della sua famiglia giunta finalmente a Roma per ritrovarlo, resta incredula, scopre un mondo, diverso da quello raccontato dai tutori della legge e dell’ordine. Sorrisi, bambini, occhi complici accolgono il padre e sua sorella. La comunità è tutto questo, nessuno si sente straniero in questo posto, fuori dalla legge, dalle istituzioni, ma pieno di solidarietà e mutuo aiuto. Leo ha trovato decine di complici che scriveranno insieme a lui un romanzo collettivo. La storia continua come nella parole di quel libroVogliamo tutto, che abbiamo voluto regalare a Leo.

Ciao LEO

«Ribellarsi è giusto: ma bisogna farlo bene, saperlo fare bene, imparare a saperlo fare bene, e questo è il compito di una vita.» (M. Tronti)

Scriveremo insieme una narrazione collettiva.
Mentre erano in corso decine di fermi ed identificazioni, la rivolta esistenziale era già in atto, il romanzo continua.

 

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