Oggi ore 11 tutte e tutti a piazza Santi Apostoli a Roma, sabato 23 tutte e tutti a Piacenza!

21 anni fa…300mila persone nelle strade assolate di Genova
La macelleria messicana che si consumò in quelle stesse strade. L’omicidio di Carlo.
10 anni fa…La Rivoluzione in  Rojava. Migliaia di martiri che hanno dato la vita per la liberazione di tuttə. La repressione e gli attacchi della Turchia del dittatore Erdogan.
Oggi… Le lotte sociali e in difesa dei territori. La lotta per migliorare le condizioni lavorative e salariali di centinaia e centinaia di lavoratori della logistica e non solo.


Il reato di sindacato.
Il reato di Resistenza.
L’accusa di associazione a delinquere.

Ieri gli arresti domiciliari sono finiti Aldo Milani, il coordinatore nazionale del sindacato autonomo Si Cobas, insieme ad altri tre dirigenti della sigla piacentina: Mohamed Arafat, Carlo Pallavicini e Bruno Scagnelli. Inoltre, sono stati arrestati anche due sindacalisti dell’Unione Sindacale di Base (Usb) e altri due sottoposti a diverse misure cautelari (obbligo di firma e divieto di dimora).
Le accuse sono legate agli scioperi della logistica tra il 2014 e il 2021, sono stati accusati di aver creato una situazione in cui “..le singole multinazionali o i datori di lavoro, erano sottoposti ad una condizione di esasperazione” che “li costringeva ad accettare le richieste economiche che gli venivano fatte”, o anche di aver perpetrato comportamenti sindacali attuati con motivazioni pretestuose e con intenti estorsivi, al fine di ottenere condizioni di lavoro migliori per i lavoratori, rispetto a quanto previsto dai contratti nazionali”.
Questo accade nei sindacati più combattivi attivi nel settore della logistica, il peggiore sotto il profilo dello sfruttamento selvaggio e della precarietà a cui sono costretti i lavoratori.
Questo accade dopo le accuse di associazione a delinquere arrivate alle compagne e ai compagni di askatasuna e ancor prima ai compagni e alle compagne del Movimento dei Disoccupati 7 Novembre di Napoli, che da anni lottano duramente per vedersi riconosciuto un lavoro degno.
Ancora una volta la “giustizia” dimostra di essere il braccio armato di stato e padroni contro cittadini e lavoratori che chiedono, pretendono, condizioni di vita e di lavoro giuste, eque, la possibilità di una società diversa per loro stessi e per i loro figli, nulla di più.
Il dispositivo dell’accusa di associazione a delinquere continua a dimostrarsi il più utile a garantire l’ indebolimento delle realtà di lotta che organizzano i proletari e le proletarie nei settori più estremi e combattivi.
Non glielo permetteremo.
Anche in questo luglio asfissiante, mentre l’Italia brucia, mentre la guerra imperversa e miete le sue vittime, mentre la crisi economica e sociale la paghiamo sempre noialtrə, mentre gli effetti dei cambiamenti climatici ci soffocano e il sistema continua inesorabilmente a fregarsene.
Noi non dimentichiamo.
Noi non facciamo un passo indietro.
Noi siamo complici e solidali.

Oggi ore 11 tutte e tutti a piazza Santi Apostoli a Roma, sabato 23 tutte e tutti a Piacenza!

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