Ansa del Tevere

Alla vigilia dei mondiali di nuoto Roma 2009, quando abbiamo scoperto che la zona retrostante il cinodromo, tra Via della Vasca Navale ed il Tevere, avrebbe visto la costruzione di una delle piscine pianificate, ci siamo riuniti insieme alle associazioni e alla cittadinanza del territorio in un comitato che facesse sentire le ragioni di chi si oppone alle speculazioni e affermi il diritto alla pianificazione partecipata delle trasformazioni urbane.

Per i mondiali sono stati spesi oltre 600 milioni di euro, molti dei quali transitati nelle mani della “cricca” attualmente oggetto di indagine da parte della magistratura. Le piscine, compresa quella di Valco San Paolo, rimangono chiuse al pubblico e alla cittadinanza che pure le ha pagate. I lavori di riqualificazione dell’area, a partire dalla realizzazione di un parco attrezzato lungo l’ansa del Tevere per il quale ci siamo battuti, sono bloccati.

Oggi, insieme alla rete sociale dell’XI municipio ed ai movimenti per il diritto all’abitare, continuiamo ad animare le lotte contro rendite e speculazioni, per una città inclusiva e sostenibile.

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