La torrida estate della regione Lazio
giorni di interpellanze regionali e parlamentari. Le condizioni di vita e di lavoro che vivono i precari di Sviluppo Lazio sulla propria pelle sono purtroppo comuni alle centinaia di migliaia di lavoratori che vivono in questa regione, dai precari delle agenzie tecniche della P.A. e degli enti di ricerca pubblici come l’Isfol, ai lavoratori dell’Ex Alitalia, dell’Argol, dellaTecnoindex, della Sigma Tau, dell’Ex Agile Eutelia, della Format, della Lighting Italia, della Teleperformance e di tantissime altre realtà lavorative, alle quali una gestione scellerata della crisi ha imposto senza margini di contrattazione un pesante tributo sacrificale di posti di lavoro. I lavoratori non solo hanno dovuto subire la perdita dell’occupazione, a cui negli anni avevano dedicato energie competenze e aspettative, ma anche la beffa di essere considerati costi insostenibili dentro un processo di ristrutturazione aziendale che colpisce oramai senza alcuna differenza sia il pubblico che il privato. Infatti nel caso dei precari di Sviluppo Lazio si è assistito ad una sorta di “spending review” regionale, che in modo del tutto arbitrario chiude gli occhi sugli stipendi di manager e consulenti, spesso con doppi e tripli incarichi, o sulle decine di milioni di euro di fondi strutturali europei persi per l’incapacità di assegnarli e spenderli adeguatamente. Mai come in questo periodo, nella nostra regione, tale situazione
mostra tutta la sua grottesca paradossalità: fondi che dovevano e potevano essere investiti in politiche
sociali, in politiche attive per il lavoro e a beneficio di tutti i soggetti che stanno pagando il costo della crisi e dell’austerity, vengono perduti per incapacità tecnica e politica. Evidentemente sostenere i soggetti in condizione di fragilita’ economica e sociale non e’ una priorità della Polverini, troppo impegnata invece a
finanziare provvedimenti di sostegno al credito delle imprese. Infatti, la giunta, all’inizio del suo mandato nel 2010 ha subito bloccato e de-finanziato la legge regionale per il reddito minimo garantito, ottenuta nel 2009 grazie alle importanti battaglie dei movimenti sociali. Tale dispositivo redistributivo aveva fatto
emergere 130 mila soggetti precari, disoccupati e inoccupati invisibili e senza strumenti di protezione sociale. Il contesto di crisi occupazionale sta diventando drammatico visto l’elevatissimo numero (circa 60 mila) di cassintegrati nella regione, che si unisce alle condizioni di estrema vulnerabilità in cui versano ampie fasce di popolazione. In questa condizione soltanto attraverso una larga coalizione sociale è possibile cambiare le politiche della Giunta regionale. Riteniamo necessario lanciare un presidio-assemblea per giovedì 12 luglio davanti alla Giunta regionale, via Cristoforo Colombo 212- dalle ore 11.00.
Una giornata di mobilitazione perché i precari di Sviluppo Lazio vengano reintegrati, per esprimere indignazione verso le politiche scellerate della giunta Polverini e per costruire un percorso di attivazione unitario contro la crisi, l’austerity e le politiche di precarizzazione.Prime adesioni: Precari indipendenti per la p.a, Punti San Precario Roma, Comitato cassintegrati Alitalia “Overbooked”, Coordinamento lavoratori autoconvocati, Cub Trasporti