Nella giornata dell’11 Luglio, insieme ad altre realtà territoriali, abbiamo dato vita ad un corteo che si è snodato per le vie di Ostiense e San Paolo e che reclamava reddito e diritti, in contrapposizione alle conseguenze devastanti delle politiche di austerity e di precarizzazione delle vite, dallo sfruttamento dei territori sottratti alle comunità allo smantellamento progressivo dei sistemi di welfare: abbiamo usato lo slogan “NON CI SUICIDERETE, ROMA SUD CONTRO LA CRISI”, perché vogliamo rompere la solitudine che porta soggetti impoveriti a sempre più frequenti gesti di disperazione. Durante il corteo abbiamo sanzionato con azioni simboliche alcuni luoghi emblematici dell’oppressione sociale perpetrata dai governi di ambo gli schieramenti, così come dai governissimi degli ultimi tempi; per questi motivi, giunti a Parco Schuster, abbiamo deciso di contestare il PD, prima con diversi interventi dal camion, poi tentando un’occupazione pacifica del parco che si opponesse a quella militarizzata e coatta che è stata protratta sull’unico spazio verde e d’aggregazione del territorio, al fine di lasciar spazio ad un evento partitico a scopo di lucro, quale la Festa dell’Unità.
L’accoglienza, all’insegna dello slogan “Bentornato Futuro”, è stata molto partecipata, tra manganellate e lanci di cavalletti, lasciando contusi e feriti alcuni compagni. L’asse ben saldo PD-PDL ha tentato invano di affibiare metodologie squadriste e mafiose (da lor signori ben conosciute e sistematizzate), a chi ogni giorno lotta per una vita dignitosa e restituisce vita a spazi altrimenti abbandonati, trasformandoli in opportunità per tutte e tutti di ridistribuzione di saperi e socialità, laboratori in cui sperimentare il comune e creare strumenti di autonomia e indipendenza. Oggi quegli stessi spazi sono nuovamente minacciati dalle politiche di coercizione e di repressione messe in atto dallo squallido teatrino istituzionale e dalle politiche atte a creare consenso elettorale con lo scopo di eliminare qualsiasi voce di dissenso e di opposizione critica e ragionata, pericolosa minaccia per l’incolumità del loro sistema affaristico.
Crediamo la strategia utilizzata in questi giorni dai partiti, attraverso dichiarazioni e articoli, punti a distogliere l’attenzione da quelli che sono i contenuti e le provocazioni politiche da noi portate, nel tentativo di screditarle gettando fango, come avvenuto spesso ultimamente, su uno spazio politico e sociale come Acrobax. Riteniamo importante precisare che all’organizzazione del corteo ha preso parte una composita rete di soggetti di precari, cassintegrati, disoccupati e studenti, facenti parte di diverse realtà sociali (tra cui il Laboratorio Acrobax) che ben conoscono le politiche a cui sono soggetti e che con altrettanta convinzione si attivano ogni giorno per eliminarle, anche attraverso il rapporto e la costante collaborazione con il territorio e con la sua collettività. Da qui si potrebbe trarre un dato reale: c’è chi, offrendo servizi e rendendosi un vero e proprio strumento di ammortizzazione sociale, ha contribuito realmente a migliorare la vita e la socialità di un quartiere sottomesso, al degrado da un lato, e ai profitti dall’altro; c’è poi chi invece non ha contribuito in alcun modo a cambiare lo stato delle cose, nè al livello territoriale nè sul piano nazionale. I primi a cui ci riferiamo sono ovviamente gli spazi sociali occupati, i secondi i politicanti del Partito Democratico che oggi rappresenta proprio i governi dell’austerity e la volontà di praticare la crisi come scelta politica. Possiamo infatti evidenziare l’azione del PD (così come del PDL, di cui si fa stampella e da cui infatti riceve sostenuta solidarietà mediatica) che altro non ha fatto che appoggiare concretamente tutte le politiche e i processi di impoverimento, privatizzazione del pubblico e devastazione dei territori tenuti negli ultimi anni dai governi e dalle lobby capitaliste. La precarietà e i precari sono frutto di queste politiche che puntano a rafforzare i ceti più abbienti sottraendo spazi e ricchezze al pubblico.
Il nostro corteo ha puntato proprio a denunciare queste politiche e questi atteggiamenti, contrapponendone questioni fondamentali come il reddito di base incondizionato, importante strumento contro la crisi sociale ed economica, ed unica risposta possibile al problema dell’irrasanabile distruzione e frammentazione del mercato del lavoro. Ed è proprio sulla questione del reddito che differenti partiti, tra cui il PD, hanno basato parte della loro campagna elettorale, rinnegandola poi attraverso il voto contrario nel momento in cui proposta sottoforma di legge (per la precisione, sul reddito di cittadinanza).
Non c’è dunque da stupirsi se il dato elettorale a Roma evidenzia un tasso di astensionismo mai visto prima e di cui rivendichiamo con orgoglio di farne parte in quanto la nostra attività politica è di tutt’altro tipo. Dunque il PD, nello specifico Marino, crede davvero che il problema di una città che non rappresenta siano gli spazi sociali occupati, stessa idea in voga oltretutto all’ex sindaco Alemanno? E’ per questo motivo che il cambio di poltrona al Campidoglio non ci rassicura affatto, per quanto nutriamo profondo disprezzo per Alemanno, in quanto ricordiamo bene la giurisdizione Veltroni e in quanto siamo a conoscenza delle politiche attuate dai sindaci PD governanti diverse città d’Italia, politiche degne della peggiore fazione destra neoliberista.
Vogliamo ricordare che tutto ciò che a lor signori appare come “numeretti per percentuali elettorali e statistiche” rappresenta persone, che l’occupazione di 22 stabili a scopo abitativo in 6 mesi non è un dato marginale e che la realtà dei fatti li sta ponendo difronte un difficile problema: possono scegliere se nascondersi dietro un dito, se fare orecchie da mercante o se lavarvese le mani, ma il problema resta loro.
Vogliamo infine rispondere alle infami e vili accuse che il PD ci ha scagliato contro negli ultimi giorni: vogliamo ribadire che l’atteggiamento mafioso è quello di chi si nasconde dietro la macchina istituzionale al fine di lucrare sulle vite, di chi si appropria dei beni pubblici per i propri fini o per svenderli ai soliti affaristi e speculatori, di chi tenta di intimidire e reprimere ogni giorno nelle strade e nelle piazze tutti coloro che reagiscono e non si arrendono al vedersi negare ogni garanzia e ogni richiesta; vogliamo ribadire che l’atteggiamento squadrista è esattamente quello che si è attuato nei nostri confronti a Parco Schuster, non solo con la coatta occupazione di un parco pubblico, con la sfrontatezza nei confronti di chi, tra bambini, giovani e anziani, storcesse il naso per questa occupazione, ma anche con l’aggressione, documentata già da 2 video resi pubblici nei quali si evidenziano le reali responsabilità di forze dell’ordine e militanti del PD, invano tentata di giustificare dall’uso di sedicenti bombe carta (ci risulta sia esploso unicamente un comune petardo ben a distanza da qualsiasi possibile obiettivo). Il Partito Democratico risponda dunque piuttosto in termini di contenuti sulle tematiche poste dal corteo.
Non ci lasceremo intimidire nè reprimere. Continueremo a fare quello che facciamo perchè a differenza vostra è un’alternaiva reale e concreta. Continueremo ad autorganizzarci come crediamo, con chi crediamo. Uniti nella lotta: se toccano uno, toccano tutti!
Video: http://www.youtube.com/watch?v=FQ0ycijeytM&feature=youtu.be
Alexis Occupato