Contributo della Polisportiva AllReds e La Popolare Palestra Indipendente
Noi siamo tra quelli che si riappropriano degli spazi abbandonati della nostra città, li trasformano in luoghi sociali dove fare sport, cultura e aggregazione. Occupiamo le moltissime case abbandonate, così da cercare di combattere un’emergenza abitativa che troppe persone in questa città vivono sulla propria pelle, mentre si continuano a costruire mostri di cemento e si tengono sfitte case e appartamenti. Non ci stupiamo di questa contraddizione, è essa stessa figlia di una speculazione mostruosa e infinita, volta unicamente all’arricchimento di palazzinari, politici e padroni. Molti di noi praticano lo sport popolare e lo fanno senza interessi, fuori dalle logiche economiche e di mercato.
All’interno dell’ex cinodromo della capitale ogni giorno ci riappropriamo di tutto quello che ci hanno tolto. Siamo contrari al machismo, alla violenza fine a sé stessa, alla sopraffazione e alla visione dello sport inteso unicamente come intrattenimento e strumento per apparire. Crediamo invece in uno sport praticabile da tutte e tutti, e ci esaltiamo per le nostre differenze, prove inconfutabili della nostra forza.
Il governo Renzi ha candidato l’Italia intera alle Olimpiadi del 2024. Notizia meravigliosa, se non fosse che oramai da tempo i grandi eventi sportivi sono solo uno strumento per saccheggiare e devastare sia le casse degli stati che i quartieri dove abitiamo. Il default in Grecia è cominciato proprio dopo le olimpiadi del 2004. In Brasile, prima e durante l’ ultimo mondiale di calcio, migliaia di persone sono scese in piazza, e di certo non perché non amano il calcio ma per denunciare al mondo il vero volto di una nazione colpita dalla crisi, dalla violenza, dalla povertà, mentre grossi finanziatori internazionali provavano, e faticavano, a raccontare un paese accogliente e all’avanguardia.
Stessa sorte è capitata a paesi ben più ricchi e meno corrotti del Brasile, come l’Inghilterra. Qui, nel 2012, hanno distrutto interi quartieri, devastato l’ambiente e impoverito il paese. Da noi sono cose di tutti i giorni: dalle Olimpiadi del 1960 ai mondiali di nuoto del 2009 passando per i mondiali di calcio di Italia ’90, non c’è stato evento sportivo che si salvasse da questo tsunami speculativo. Basta guardare un po’ più attentamente e ci si accorge che l’università Roma Tre ha avuto appalti a costi ridicoli, che le piscine per i mondiali che dovevano essere pronte per il 2009 sono ancora lontane dall’essere dichiarate agibili e che alcune strutture costruite per i mondiali del 1990 e abbandonate per lungo tempo sono state rese utili solo negli ultimi anni.
Non stiamo parlando di altri mondi, ma di Montagnola, di Ostia e di via della Vasca Navale. Stiamo parlando di casa nostra. Tutto questo non è sport e nulla ha a che fare con esso: lo sport è una pratica che dovrebbe essere massima espressione popolare di libertà, luogo dove la competizione ha il solo scopo di dimostrare chi è il migliore secondo ben precisi canoni di merito. Il loro non è sport, è neo-liberismo applicato alle nostre vite, sono i loro profitti sulla nostra pelle.
Ora ci chiediamo, se l’Italia dovesse vincere la candidatura, cosa succederebbe in questo paese, dove “grande opera” è sinonimo di devastazione ambientale e truffa ai danni dello stato, dove l’Expo è diventata una grande abbuffata, nel paese di “mafia capitale”, in cui metà del debito pubblico è stato causato proprio dal meccanismo corrotto di assegnazione degli appalti per le grandi opere negli ultimi cinquant’anni? Non ci stupisce che questa “brillante” idea provenga proprio dal governo Renzi, espressione di interessi imprenditoriale e lobbisti e promotore di manovre di impoverimento e precarizzazione come il Jobs Act. Ignazio Marino dice: “…con le olimpiadi disegneremo la città dei nostri figli”. Per una volta siamo d’accordo con il sindaco di Roma, peccato che quella che stanno disegnando non è una città ma un cimitero, dove, se non li fermiamo, ci seppelliranno tra precarietà, sfruttamento e devastazione.
La nostra passione sarà più forte della loro speculazione!
Polisportiva AllReds e La Popolare Palestra Indipendente