Il 15 Ottobre c’eravamo tutti e tutte

Sono 5 mesi che nostri compagnə sono ingiustamente rinchiuse per la manifestazione del 15 ottobre 2011.
Una rabbia sorda e profonda pervade le nostre teste e i nostri cuori. Portando via legami di una comunità umana e politica per vendetta cieca. Per provare a dividere quella vicinanza fatta da bisogni e desideri che si organizzano e riconoscono.
Puniti per il solo fatto di esserci stati.
Puniti per non tornare ad esserci.

Ma noi quel 15 ottobre eravamo tuttə insieme, in quella piazza, a contestare, a rivoltare la precarietà, a creare spazi di conflitto e di autonomia. E le motivazioni che ci muovono ancora quotidianamente sono le stesse di 11 anni fa. Le cause ancora tutte li. Inutile dirlo, quelle cause hanno germogliato nuovi fiori velenosi di guerra, di crisi energetica, ambientale e sociale.

11 anni fa urlavano le nostre rivendicazioni
“𝑢𝑛 𝑟𝑒𝑑𝑑𝑖𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑒𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑖𝑛𝑐𝑜𝑛𝑑𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑡𝑜; 𝑢𝑛 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑜 𝑤𝑒𝑙𝑓𝑎𝑟𝑒 𝑏𝑎𝑠𝑎𝑡𝑜 𝑠𝑢𝑖 𝑑𝑖𝑟𝑖𝑡𝑡𝑖 𝑒 𝑠𝑢𝑙𝑙’𝑎𝑐𝑐𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑎 𝑠𝑒𝑟𝑣𝑖𝑧𝑖 𝑒 𝑏𝑒𝑛𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖 𝑚𝑎𝑡𝑒𝑟𝑖𝑎𝑙𝑖 𝑒 𝑖𝑚𝑚𝑎𝑡𝑒𝑟𝑖𝑎𝑙𝑖; 𝑖𝑙 𝑑𝑖𝑟𝑖𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑙𝑙’𝑖𝑛𝑠𝑜𝑙𝑣𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑐ℎ𝑖 𝑛𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑖𝑛 𝑔𝑟𝑎𝑑𝑜 𝑑𝑖 𝑝𝑎𝑔𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑐𝑟𝑖𝑠𝑖 𝑒 𝑠𝑖 𝑡𝑟𝑜𝑣𝑎 𝑠𝑡𝑟𝑜𝑧𝑧𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑎𝑙 𝑡𝑎𝑔𝑙𝑖𝑒𝑔𝑔𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜; 𝑙𝑎 𝑟𝑜𝑡𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑙𝑒𝑔𝑎𝑚𝑒 𝑡𝑟𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑚𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑠𝑜𝑔𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑜, 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑢𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑖 𝑚𝑖𝑔𝑟𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑓𝑎 𝑣𝑒𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑓𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎 𝑡𝑟𝑎𝑛𝑠𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑒𝑐𝑎𝑟𝑖𝑒𝑡𝑎̀. 𝐷𝑖𝑐𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑏𝑎𝑠𝑡𝑎 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑑𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑓𝑟𝑢𝑡𝑡𝑎𝑛𝑜 𝑖𝑙 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑜 𝑝𝑟𝑒𝑐𝑎𝑟𝑖𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑡𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑡𝑖 𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑖𝑡𝑡𝑖 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑛 𝑢𝑛𝑎 𝑓𝑎𝑠𝑒 𝑑𝑖 𝑐𝑟𝑖𝑠𝑖”

Oggi come ieri non accetteremo soluzioni populistiche come quelle che costringono Liliana Segre, deportata in un campo di concentramento nazista, a passare il testimone a Ignazio Benito La Russa.
Non accetteremo restrizioni alle nostre libertà e alla nostra autodeterminazione.
Costruiremo nuove convergenze dal basso, troveremo nuove piazze come quella del 22 ottobre a Bologna, del 5 novembre a Napoli, nuove maree transfemmiste il 26 novembre!

Il 15 ottobre c’eravamo tutte e tutti… con compagnə detenutə nel cuore e nella mente continuiamo ad esserci con la stessa rabbia e lo stesso amore.
Perchè

𝘓𝘢 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘻𝘪𝘢 𝘷𝘢
𝘥𝘰𝘷𝘦 𝘪 𝘱𝘰𝘵𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘭𝘢 𝘧𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘢𝘯𝘥𝘢𝘳𝘦,
𝘭𝘢 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘻𝘪𝘢 𝘧𝘢
𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘦,
𝘭𝘢 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘻𝘪𝘢 𝘴𝘢
𝘤𝘩𝘪 𝘩𝘢 𝘪𝘭 𝘱𝘦𝘳𝘮𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘥𝘪 𝘳𝘶𝘣𝘢𝘳𝘦,
𝘭𝘢 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘻𝘪𝘢 𝘥𝘢̀ 𝘭𝘪𝘤𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘢𝘮𝘮𝘢𝘻𝘻𝘢𝘳𝘦.
[…]
Ma per noi

𝘓𝘢 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘻𝘪𝘢 𝘦̀
𝘢𝘷𝘦𝘳 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘱𝘦𝘯𝘴𝘢𝘳𝘦,
𝘱𝘰𝘵𝘦𝘳 𝘤𝘳𝘦𝘴𝘤𝘦𝘳𝘦 𝘪 𝘣𝘢𝘮𝘣𝘪𝘯𝘪,
𝘥𝘪𝘨𝘯𝘪𝘵𝘢̀ 𝘯𝘦𝘭 𝘭𝘢𝘷𝘰𝘳𝘢𝘳𝘦,
𝘭𝘢 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘻𝘪𝘢 𝘷𝘦𝘳𝘢
𝘴𝘶𝘱𝘦𝘳𝘢 𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘪𝘯𝘪…

il 15 ottobre c’eravamo tutte e tutti

Nadia e Richard Liberi!

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