A che punto sono le produzioni indipendenti? Che significa oggi “produzione indipendente”?
Nel contesto culturale in cui viviamo, il web con i suoi “social” ci mostra solo un miraggio
dell’indipendenza, per mettere poi a loro guadagno le nostre idee, i nostri dispositivi e le
informazioni che produciamo.
Ne parliamo lunedi 10 giugno 2013
al Dams romaTre ore 15,30
Aula 3b via Ostiense 133
In questo contesto culturale ed economico, il capitalismo non fa altro che pescare a piene
mani nella “rete” per mettere a produzione le idee che arrivano gratis senza che l’industria
della cultura metta un solo centesimo nelle fasi più importanti della creazione di un
“oggetto artistico” cioè nell’ ideazione e nella produzione.
Lungi dal piangere alla porta dell’industria o dal predicare una richiesta di aiuto statale
tout cort, pensiamo sia importante ragionare su come oggi sia possibile ideare e produrre
un film, un libro o un disco dal basso, senza vincoli di mercato, senza sfruttamento o
autofruttamento dell’artista e senza auto-limitarci nelle possibilità di diffondere le opere.
Le nicchie-ghetto come lo show business non sono state strade che ci hanno portato molto
lontano… long tail, produzione partecipata, co-produzione dal basso ecc sono invece il
barlume di una luce in fondo a quel tunnel che l’industria culturale ha creato. Sempre più
artisti e collettivi stanno portando avanti queste forme di ideazione-produzione-distribuzione
e all’oggi sono le uniche prospettive percorribili per la cultura indipendente di non
autoghettizzarsi, di essere sussunte o semplicemente di morire sul nascere perchè
prive di risorse.
Ne parleremo con vari invitati presentando tre differenti casi di “produzioni dal basso”:
– come autoprodursi un libro o una fanzine, con reginazabo di Autistici/Inventati e Collane di Ruggine
– come autoprodursi un cd-musicale, con il progetto Renoize
– come autoprodursi un film, con il collettivo video Teleimmagini
10 giugno 2013
Dams romaTre ore 15,30
Aula 3b via Ostiense 133