“Il rugby, cosi’ come la musica, deve servire ad uno scopo,
deve essere un qualcosa di piu’ ampio di se stessa.
Deve servire un pezzo di umanita’.”
( P. Casals violoncellista.)
“Da tempo ci dicevamo che sarebbe stato bello fare un torneo di rugby no tav, perche’ noi rugbyst@ siamo profondamente legati alla terra, essa ci accoglie tra le sue braccia dopo un placcaggio, ci sostiene nelle mischie, ci da’ rifugio nelle ruck, per noi il fango non e’ una cosa sporca, ma un elemento che attenua le botte, che annulla le differenze, nel fango ci ritroviamo fratelli seppur con maglie di colori diversi. La cosa piu’ importante nel gioco del rugby e’ il sostegno, l’appoggio dei compagni, la mutua solidarieta’, quello che ogni giorno vediamo in Val Susa.”
E così dopo Venaus, Firenze e Catania, il torneo Rugbyst@ a Sostegno della Valle arriva a Roma, momenti che hanno unito e continuano ad unire tutt@ senza colori né bandiere ma con gli stessi valori, le stesse intenzioni, la stessa voglia di resistenza: non ci sono squadre precostituite ma singol@ rugbyst@ da varie citta’ e regioni italiane.