Pubblichiamo questa lettera firmata “Alcune madri U14” sulla partita All Reds – Corsari del 23 marzo
Cari ragazzi, affermiamo con sicurezza che lo sport è lo specchio della società in cui si sviluppa. Se guardiamo il calcio italiano, dove ha vinto il dio denaro con la sua pletora di faccendieri, “veline”, insulti razzisti, risse in campo e accoltellamenti sugli spalti, l’immagine è raccapricciante. Se guardiamo il rugby invece, ci sentiamo di dire che la nostra società gode di ottima salute. Non solo perché l’Olimpico si riempie in una festa di giovani e famiglie nonostante la Nazionale infili solo sconfitte, ma soprattutto perché esistono, tra le altre, squadre come la vostra.
Non siete sicuramente ai vertici della classifica, ma da anni vi conosciamo per le vostre mete con un “valore aggiunto”. Perché oltre l’amore per la palla ovale portate in campo la vostra precisa identità, dichiarandovi apertamente antirazzisti, antisessiti, e quindi, contro il fascismo, ideologia purtroppo mai sepolta nel nostro Paese che fa della sopraffazione dell’uomo sull’uomo e sulla donna, dell’odio razziale, della violenza, della collusione mafiosa, il proprio credo. Immaginiamo non sia cosa facile per voi, praticare uno sport introdotto in Italia in pieno ventennio fascista e da sempre considerato “macho”, violento e guerrafondaio, portando fieri sulle maglie, come sponsor, il logo dell’Associazione Partigiani di Italia e nel cuore, il ricordo Renato Biagetti, ragazzo ucciso dai coltelli di altri ragazzi cresciuti nel buio dell’ideologia nazi-fascista. Però è così che giocate, tenendo alti i valori etici e morali, scritti a chiare lettere nella nostra Costituzione, che tanti, ma solo a chiacchiere, dicono di condividere. E ancora, sappiamo tutte, ovviamente, che la vostra “casa” non può essere altro che un luogo dove tali le idee siano pienamente realizzate; uno spazio, quello dell’ex cinodromo di Roma, che abbandonato e degradato, una volta divenuto “spazio occupato” è stato recuperato, trasformato, abbellito, diventando un laboratorio di attività ed eventi culturali, musicali, sportivi. Noi non abbiamo dubbi sulle responsabilità dell’episodio della giornata del 23 marzo ed è perciò inutile che certa stampa, diciamo specialistica, tenti di mostrarcelo come un attacco alla civiltà sportiva. Il giocatore in questione, riconosciuto militante politico di un gruppo neofascista romano di cui tanto si vanta di far parte, presentandosi nella vostra casa sapeva benissimo di non essere “ospite gradito” e nella sua stupida provocazione ha dimostrato unicamente la propria “pochezza” personale, mettendo in difficoltà proprio la sua stessa squadra. Il rugby è qualcosa di particolare, si vince portando la palla oltre l’area avversaria solo passandola al compagno che è dietro, e noi, sappiamo bene che per quanto bravo e dotato sia il singolo giocatore non è mai, da solo, determinante. Più che un gioco ogni partita è un’idea condivisa, un rapporto tra il singolo e l’evento “collettivo” a cui egli partecipa. Non disputandola partita avete dimostrato che il rugby è vero gioco da gentiluomini (e gentildonne!!). La giustizia sportiva che ha fatto il suo corso, infatti non ha ravvisato alcun motivo ostativo allo svolgimento regolare dell’incontro di campionato. Allora ragazzi, con queste righe vogliamo esprimere la nostra solidarietà a voi, per aver dimostrato grandissima correttezza sportiva ed anche ai Corsari che purtroppo vedono tra le loro file una tale vergognosa presenza, ma soprattutto, vogliamo ringraziarvi per l’ottimo esempio di vita che portate in campo. Siamo convinte che grazie anche alla vostra presenza, i nostri figli che iniziano a praticare il rugby, impareranno tra i 10 e dei 22 metri, non solo il rispetto per questo sport ma anche come esso possa essere coniugato con valori di libertà, giustizia sociale, eguaglianza, solidarietà, che sono a fondamento della democrazia. Vincenzo Cerami, ottimo ¾ centro, ebbe a scrivere a proposito delle realtà rugbistiche italiane:-“….Gioielli, metafore dell’aspirazione alla perfezione che è nella Natura, stemmi di una nobiltà d’animo che nessun altro sport di squadra potrà mai conoscere”.
Ecco, per noi è chiaro, gli All Reds Rugby Roma rappresentano tutto ciò, le vostre “mete” vanno ben più lontano di una semplice linea. Perciò continuate così ragazzi! Continuate a conservare il rugby un mondo pulito, ad aiutarci a tenere fuori dagli spogliatoi nonnismo, discriminazioni e pregiudizi razziali, a bandire il fascismo in tutte le sue manifestazioni, per cancellarlo dalla nostra società. Tutte noi crediamo che la palla ovale, con i suoi imprevedibili rimbalzi, per sua stessa natura, non può essere altro che libera.
1.4.2014
Roma
Alcune madri U14