8 Aprile. Questa mattina un gruppo di più di cento persone fra precari, studenti, disoccupati, neet hanno occupato simbolicamente i gruppi consigliari di via delle vergini per additare le vere responsabilità politiche degli sgomberi di ieri a Roma.
Si scrive PD, ma si legge Partito dell’austerity con tanto di dichiarazioni del presidente del Gruppo PD in Campidoglio, Francesco D’Ausilio il quale asserisce che la gravissima situazione economica e sociale non giustifica comportamenti contro la legge come quelli di ieri e di Gianluca Peciola che, dimenticando il suo passato nel movimento, ha duramente commentato quel poco di disordine portato negli uffici di via delle Vergini e attaccato direttamente i giovani precari autodefinitisi neet precari incazzati (ricordiamo, a tal proposito, il tasso di disoccupazione giovanile reale nel Lazio di oltre il 50%), tacendo invece sulla gravità degli sgomberi di ieri.
E’ forse questa “l’altra Europa” che sostiene Tsipras? Per noi è illegittimo chi, senza nessun mandato popolare ed eludendo pratiche elettorali e democratiche, governa questo paese a partire da precise indicazioni dettate dalla troika e dalla finanza. Per noi è illegittimo chi, con lo spauracchio della crisi, tenta di imporre ricette neoliberiste con l’idea di costruire una società sempre più controllata, governata, ed asservita dal dominio e dal comando finanziario. Il gruppo PD del Campidoglio e il sindaco Marino in primis, farebbero bene a condannare e a reclamare i venti milioni di euro di buco nel bilancio del comune di Roma per il mancato pagamento della TARI da parte di più di settanta sedi istituzionali (nello specifico svariati ministeri, presidenza del consiglio e polizia ecc. ecc.) piuttosto che additare e condannare chi tenta di contrastare con la lotta e le pratiche di riappropriazione la miseria di un presente fatto di sfruttamento e precarietà.
Ma d’altronde la nuova faccia locale della governance europea ha dimostrato, anche oggi, la distanza siderale che esiste fra un paese reale, precarizzato ed impoverito e le politiche dei palazzi del potere. Ancora una volta celere e carabinieri schierati di fronte a chi viene a rendere conto del massacro sociale che si sta consumando in questo paese. Ancora una volta celere e carabinieri contro quelle soggettività politiche, miltanti, giovanili che fanno paura perché toccano tematiche che riguardano milioni di persone: precarietà, disoccupazione, mancanza di reddito e contrapponendo ad esse le uniche forme che per noi sono sensate: quelle dell’autorganizzazione.
Rigiriamo di seguito il comunicato congiunto dei movimenti sociali contro precarietà e austerity:
La violenza delle politiche di austerity non ferma i movimenti
I movimenti per il diritto all’abitare, contro la precarietà e l’austerity questa mattina sono entrati nella sede dei gruppi consiliari del Comune in via delle Vergini con l’obiettivo di tenere una conferenza stampa sugli sgomberi avvenuti nella giornata di ieri.
L’iniziativa si era decisa per denunciare la gestione repressiva delle forze dell’ordine che oltre a mettere uomini e donne per la strada aveva avuto caratteristiche coercitive forti, soprattutto nei confronti degli studenti e delle studentesse.
Le dichiarazioni del capogruppo del PD D’Ausilio, che attaccando le occupazioni preferisce chiudere gli occhi davanti ad un’emergenza abitativa galoppante, resa ancor più incontrollata dalle nuove disposizoni previste dall’art. 5 del decreto Lupi, denominato in modo fuorviante “piano casa”, dovevano essere oggetto della conferenza stampa che purtroppo non si è mai svolta.
L’atteggiamento del gruppo PD che ha deciso di barricarsi all’interno delle proprie stanze non ha sicuramente favorito la già difficile interlocuzione. Un modo di agire che non ha tenuto conto della rabbia accumulata nella giornata di ieri e della mediazione messa in campo dagli uscieri in servizio a via delle Vergini.
I movimenti intendono ribadire la necessità di interventi urgenti per affrontare precarietà diffusa ed emergenza abitativa e denunciano le politiche di austerity messe in campo dal governo, dalle amministrazioni locali, ricattate dagli obblighi di bilancio, e sostenute dagli apparati repressivi che vengono predisposti contro le legittime occupazioni di studenti, precari e senza casa.
Per più di un’ora siamo rimasti chiusi tra due cordoni di celere, subendo un’identificazione indiscriminata tra gli occhi attoniti di turisti e passanti che sono rimasti a filmare basiti la scena surreale.
La manifestazione di sabato 12 aprile che doveva essere illustrata con la conferenza stampa vuole porre sotto assedio le risorse e le responsabilità del governo Renzi ostaggio dei diktat dell’UE. Non tenere conto del forte disagio dentro la crisi che viviamo ogni giorno e pensare di ridurre tutto ad una questione di ordine pubblico, rappresenta una scelta che non vuole prendere in considerazione la crescente rabbia con caratteristiche decisamente irrapresentabili.
Addossare ai movimenti responsabilità pesanti e additarli per poi chiederne la criminalizzazione è un modo decisamente poco responsabile, dentro una situazione dove le condizioni di vita di ognuno generano tensioni anche incontrollabili; tensioni che stamattina non hanno comunque dato luogo ad alcuna violenza nei confronti delle persone che si trovavano negli uffici che sono stati occupati.
Movimenti sociali contro precarietà e austerity