Contributo del circolo ANPI Renato Biagetti e All Reds Rugby Roma

Il 24 gennaio a Cremona c’eravamo tutt*, perché abbiamo sentito forte la necessità di scendere in piazza e urlare la nostra rabbia contro l’ennesimo attacco fascista, che questa volta ha colpito i compagni del CSA DORDONI e lasciato in fin di vita il compagno Emilio. Abbiamo preso parte ad un corteo determinato, autodifeso e disilluso. Disilluso che le strutture istituzionali siano in grado di prendere l’unico provvedimento dovuto: chiudere i covi fascisti delle nostre città. Crediamo che l’antifascismo debba essere esercitato con la pratica della Resistenza quotidiana, nelle strade e nei quartieri.

Crediamo che l’antifascismo sia una pratica quotidiana, da esercitare sia difendendo la memoria partigiana da attacchi revisionisti sempre più frequenti, che rinnovando quella memoria nella difesa delle nostre libertà. Crediamo che questa difesa non sia prerogativa di cortei pacifici e pacificati e che la rabbia per i fatti di Cremona, concretizzata nella volontà di chiudere un covo fascista, non possa essere oggetto di una condanna giustizialista e sorda di fronte alle richieste che quella rabbia esprimeva. E non può lasciarci indifferenti vedere come certe condanne siano state fatte proprie anche da una sinistra istituzionalizzata e sempre più distante da chi dovrebbe teoricamente rappresentare.

Per tutto quello in cui crediamo, il circolo ANPI Renato Biagetti esprime la propria solidarietà ai compagni del CSA DORDONI, al compagno Emilio ed a tutta la sua famiglia, e sentiamo forte l’obbligo di prendere le distanze dalle facili ed errate condanne del giorno dopo, dalle affrettate sentenze provenienti da organi locali (Sel Cremona, Anpi Cremona, CGIL) sedicenti di sinistra; una sinistra in evidente crisi di identità e ormai svuotata di ogni capacità di vera presa di posizione, ma vestita di un giustizialismo di facciata.
Il nostro appoggio a chi pratica l’antifascismo nelle strade e nelle piazze delle nostre città non mancherà mai.