Alunni asini, insegnanti impreparati e pigri, edifici fatiscenti sono i leitmotiv che fanno da cornice a un’istituzione considerata sempre, e da sempre, un passo indietro rispetto alla società: la scuola. Ci siamo rivolti in particolare alla scuola secondaria di secondo grado.
Si tratta infatti di un settore cruciale su cui convergono diversi interessi: dalla necessità di rispondere ai bisogni formativi dell’adolescenza, alle esigenze di costruire un’identità civile nazionale, alle richieste del settore produttivo di professionalizzare la forza lavoro. Gli anni ottanta si inquadrano fra il fallimento della riforma della scuola secondaria di fine anni settanta, l’emergere dell’autonomia scolastica, la crescente centralità del dibattito sul rapporto fra pubblico e privato e la ridefinizione del ruolo di genitori, studenti e docenti.
L’obiettivo di questo numero di «Zapruder» non è occuparsi di didattica, di educazione, di contro-scuola e di pedagogie alternative (temi messi a fuoco su «Zapruder» 27). Abbiamo piuttosto provato a guardare al passato per tracciare percorsi, ricostruire cambi di paradigma, offrire chiavi interpretative e sottrarci al soffocante presentismo di quella che sembra essere una “crisi” senza tempo.
Ne parliamo insieme a:
– Chiara Colangelo e Giordano Lovascio (curatrice e curatore del numero)
– Luca Kocci (autore)
– Cattive Maestre