Stamattina, 1 giugno 2014, sono stati occupati gli ex Mercati Generali di Roma. Un’occupazione prevista come temporanea, per questo TAZ, per riunire le realtà resistenti del territorio contro il mostro della speculazione che sui mercati vuole imporre il disgustoso progetto della cosiddetta Città dei Giovani.
METROPOLI RESISTENTE
#CULTURAINDIPENDENTE
#SPECULATIONMARKET
#1GSTAYTUNED
Domenica 1 Giugno ci vediamo in uno dei tanti templi della speculazione urbana, luoghi solitamente tenuti sotto pesante coperta mediatica, che intendiamo invece segnalare e metterne in luce lo stato contrastante con i nostri diritti ad avere una vita dignitosa. Ci riappropriamo di uno spazio dove mettere in atto pratiche culturali indipendenti da dinamiche di massimizzazione del profitto, libere dal giogo economico che distrugge le nostre vite, trasformandole in codici a barre da passare sotto il lettore della cassa del superMERCATO. Con le forme che ci sono proprie, autogestite ed autorganizzate, discuteremo insieme delle condizioni di precarietà del mondo culturale e del suo assoggettamento alle “occasioni commerciali” proposte, se non imposte, dal grande carrozzone dell’intrattenimento. Parleremo inoltre della colata di cemento/debito/precarietà che quotidianamente si riversa sulle nostre esistenze. Evidenzieremo le contraddizioni e le speculazioni di un territorio, paradigma e simbolo di un malessere generale. Animeremo la “piazza sociale” riconquistata con spettacoli, concerti, performances, workshop, jam session, esposizioni, merende collettive e molto altro.
VENGHINO SIGNORI E SIGNORE! VENGHINO NELLA METROPOLI RESISTENTE!
DALLE 17.00 : SPAZIO PER BIMBE & BIMBI / MERENDA / SPETTACOLI / LABORATORI DI GIOCOLERIA / JAM SESSION DI STREET ART / SPAZIO ESPOSITIVO FOTOGRAFICO / SPAZIO TIRO A BERSAGLIO / BAR
16.30 PARATA PER LE VIE DEL QUARTIERE
17.30 ASSEMBLEA-TEATRO FORUM “Cultura Indipendente fuori dall’oppressione”
19.00 ASSEMBLEA “Debito/Cemento/Precarietà”
20.30 CENA SOCIALE
21.30 SPETTACOLO :
GRAN VARIETA’
23.00 LIVE-SET CON :
RAPNOIZE + FRIENDS
BARACCA SOUND
RADIOTORRE SOUNDSYSTEM
https://www.facebook.com/pages/S_taz_ione-1g-Stay-Tuned/675352792536924?ref=ts&fref=ts
Da indipendenti.eu:
Lo sviluppo della metropoli di Roma è costruito intorno alla storia di una voracità enorme.
Non è una storia di povertà e fame, nè di vicoli e oscure storie per un tozzo di pane.
Del resto, Romolo e Remo si scontrarono proprio intorno all’innalzamento delle mura di Roma; ma la nostra storia, quella recente, è quella della costante e insaziabile fame di cemento e spazi, di terreni e spazi pubblici, di rendita e sfruttamento, del mattone e dei soldi.
Tutto alla luce del sole. Quello che abbiamo chiamato, Speculation Market.
Ma anche noi siamo affamati: lo siamo innazitutto della possibilità di vivere un futuro differente in questa città, di non essere sottomessi nei meccanismi di arricchimento ed essere sacrificati in cambio di una compensazione urbanistica. Immaginiamo di non dover soccombere a un futuro fatto di precarietà ed incertezze; perchè quello che abbiamo davanti agli occhi è un enorme tabellone da gioco dove noi siamo pedine sacrificabili.
Ma a differenza di un Monopoli qualunque, non siamo disposti a vendere i nostri servizi, i nostri spazi, le nostre garanzie e la nostra cultura messe in vendita al peggior offerente.
Noi vogliamo il pane e vogliamo anche le rose. Noi siamo la cultura indipendente.
Riprendersi uno spazio, l’ennesimo, destinato alla speculazione è un’azione per affermare un’altra storia. Ostinati pretendiamo il diritto di mettere in contrapposione due interessi, quello dei privati sostenuti quasi sempre in maniera esplicita dalle istituzioni, e quello collettivo, in cui è necessario un altro tempo, quello della partecipazione diretta, della salvaguardia degli interessi collettivi, della redistribuzione della ricchezza.
Apriamo uno spazio, affermiamo una necessità politica, quello di poter decidere sui nostri territori. Accendiamo una luce su uno luogo e un bene che è di tutti/e e, all’interno del quale, non vogliamo che sia fatto l’interesse di pochi, dietro a cortine fumogene o a parole come “cultura” e “giovani”.
Non apriamo solo uno spazio fisico, ma un percorso collettivo che possa costruire una nuova ricchezza sociale per il territorio e per la città.
Le nostre vite contro i loro profitti.