Il 27 giugno 2013, a piazzale clodio alle ore 9 presidio di solidarietà con gli imputati del 15 ottobre
Il 27 giugno 2013, a piazzale clodio alle ore 9 presidio di solidarietà con gli imputati del 15 ottobre
Spesso accade che migliaia di persone attraversino l’ex cinodromo occupato per una serata di musica e socialità. L’autogestione contamina lo spazio e la libertà produce liberazione. Ma a qualcuno di tutto questo non gliene frega un bel niente e, inconsapevole del pericolo che corre, può decidere di usare violenza per avvicinare l’”oggetto” del suo desiderio.
Vogliamo scrivere queste semplici riflessioni per non rimanere in silenzio di fronte ad episodi a cui non possiamo e non vogliamo assuefarci. Vogliamo rompere il silenzio con un urlo liberatorio contro il sessismo e la violenza di genere.
“Bonheur à ceux qui vont nous survivre et goûter la douceur de la
Liberté et de la Paix de demain”
(Missak Manouchian)
L’omicidio di Clément Méric, 18enne militante antifascista parigino, impone alla Francia una riflessione su quanto il vento della crisi stia portando la propria società sul piano inclinato dell’identitarismo e del consenso a proposte politiche autoritarie e nostalgiche.
E’ stata una giornata di lotta quella di ieri per i precari e le precarie, studenti e disoccupati che si sono dati e date appuntamento, con la firma collettiva di Piattaforma x il reddito di base e i diritti, per andare ad occupare la sede centrale dell’Inps dietro piazzale Flaminio, a Roma. Una cinquantina tra centri sociali, disoccupati, collettivi di precari e lavoratori autoconvocati e cassaintegrati che, verso le ore 11, hanno fatto pacifica ma determinata irruzione nei locali dell’INPS al grido di profitti distrutti reddito x tutti.
Cariche, sgomberi… sale la temperatura!
C’è un governo nato dal manifestarsi del parere contrario della maggioranza della popolazione per seguire l’agenda dell’austerity: aumento dell’Iva, nuova flessibilità del lavoro, ritocchino alla riforma delle pensioni… La strada di chi costruisce l’alternativa parlamentare è sempre più angusta e sono in troppi a contendersela, vecchi partiti e nuovi pseudo-movimenti che non smuovono di un centimetro il baricentro della gestione “di classe” (quell’altra) in questa interminabile crisi.
Intanto l’analisi di fase si sposta sulle strade con mille nuove lotte autorganizzate che si riprendono pezzo dopo pezzo quello che continuano a toglierci: la dignità dell’esistenza. La posta in gioco è alta e non si fanno passi indietro, da nessuna parte. La celere si schiera, gli ordini sono chiari. Dall’altra parte gli occupanti, i lavoratori e le lavoratrici, studenti, migranti, le mille facce della precarietà, un unico respiro nelle lotte per la riappropriazione di reddito e diritti. Pensiamo a Zam, Milano, e piazza Verdi, Bologna. Al loro fianco vogliamo stare. Dalla parte giusta delle barricate. Camminiamo sulle strade di tante città, respiriamo all’unisono.
Sicuri di rivedere presto nuove, cento, mille occupazioni…
Laboratorio del precariato metropolitano Acrobax
Il Primo Maggio è la festa di tutti i lavoratori e le lavoratrici, anche quelli invisibili, precari e senza contratto che in questo giorno hanno il diritto di riposarsi, festeggiare e stare assieme.
Ma questo giorno di festa, frutto di un secolo di lotte durissime, è entrato nel mirino di chi vuole cancellare ogni diritto a favore dei profitti dei soliti noti: multinazionali, società della grande distribuzione, associazioni di esercenti, sostenuti a gran voce da alcuni sindaci, a partire dallo zelante Alemanno.
Oggi siamo nelle strade del centro di Roma piene di negozi aperti per sostenere il diritto al riposo e alla festa di tutti i lavoratori e per denunciare la continua erosione dei diritti, in un quadro in cui all’interno della crisi c’è chi continua ad arricchirsi e per tutti gli altri si chiude ogni orizzonte di possibilità.
4 e 11 Aprile | Presidi al Tribunale di Roma, Piazzale Clodio
12 Aprile | Assemblea pubblica
Il 15 Ottobre 2011, come a Genova nel 2001, eravamo 300.000 a gridare per le strade di Roma la nostra rabbia contro le politiche di austerità, un grido che voleva risvegliare le coscienze di una Italia ancora assopita di fronte alla crisi economica provocata dalle grandi lobby del capitalismo globale e fatta pagare in maniera pesantissima, per intero, alle classi subalterne. Questo mentre in tutta Europa e nei Paesi arabi si sviluppavano mobilitazioni e rivoluzioni.
Tra i 27 Paesi attualmente membri dell’Unione europea la mancanza di un reddito di base è localizzata soltanto in Italia, Grecia ed Ungheria. L’Italia resta al di fuori dei parametri europei continuando a disporre di un lacunoso ed iniquo sistema di ammortizzatori sociali che esclude il variegato universo dei precari e dei soggetti non coperti da nessun sistema di protezione sociale.
All’interno: il decalogo del reddito per tutti
Venerdi 5 aprile: Incontro con Maurizio Lazzarato Per una rottura politica contro la governance neoliberista
Comunicato dei movimenti di lotta per la casa
6 APRILE 2013 ORE 13 la sveglia è di nuovo suonata. Se stai vivendo con la paura che l’ufficiale giudiziario bussi allaporta di casa per eseguire lo sfratto o il pignoramento. Se negli ultimi anni o mesi hanno visto l’affitto della tua abitazione aumentare a dismisura fino a raddoppiare o persino a triplicare. Se non ce la fai più a pagare mutui e affitti improponibili. Se sei disoccupato o disoccupata, precario o precaria. Se arrivare alla fine del mese comunque è diventata una missione sempre più impossibile. Se stai pagando il prezzo di una crisi che certamente non hai contribuito a generare e la tua vita sta diventando un incubo, non ci dormire sopra, vieni con noi, riprenditi ciò che ti spetta,OCCUPA LA CITTA’ !
Pochi minuti fa nella città sono stati occupati altri 13 stabili vuoti ed abbandonati. Le luci di altri 13 palazzi – ex uffici e case invendute – sono state accese per spegnere la rendita ed il profitto di pochi a danno di tutti. Per lasciare al buio chi da anni ha accumulato smisurate fortune rubandoci territorio e vita. Altri 13 spazi sono stati sottratti ai signori del mattone e dellaspeculazione proprio nel momento in cui si vorrebbe riversare su Romauna nuova valanga di cemento privato approvando – in zona cesarini– una nuova sfilza di delibere cosiddette “urbanistiche” che in realtà rappresentano l’ennesimo “Sacco di Roma”.