In questo mese di Aprile, in cui ricorre il 73esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo e dopo il bellissimo incontro con Nora Cortinas de Las Madres de Plaza Mayo Linea Fundadora, con cui abbiamo condiviso emozioni e testimonianze preziose, vogliamo dare il via ad una serie di iniziative dal titolo “Fronti di Resistenza”: storie, aggiornamenti, notizie e voci solidali dai tanti fronti di lotta, vicini e lontani, con cui tessere relazioni sempre più forti e complici.
Uno spazio in cui soffermarsi a riflettere, conoscere, ricordare quanto è accaduto e continua ad accadere in molti posti del mondo, dove intere popolazioni o piccoli gruppi di persone non si arrendono alla miseria, alla violenza, ai soprusi e mettono in campo piccole e grandi forme di resistenza di cui spesso poco si parla, o di cui colpevolmente l’informazione mainstream racconta solo ciò che il sistema ci vuole far sapere.
Come dicevano i latini “quod non est in actis, non est in mundo”, ovvero, nella società dello spettacolo una cosa esiste solo se la vedi. Per questo noi vogliamo gettare un faro su tutto ciò che vorrebbero tenerci nascosto, dargli voce e solidarietà attiva!
1° Incontro: immagini, video e parole solidali con la Palestina.
La questione Palestinese, ormai quasi sparita agli occhi della comunità internazionale, è riaffiorata, anche se poco e male, in queste settimane.
La rinnovata attenzione dei media mainstream coincide con il 30 marzo, giornata della terra, quando ha preso il via la marcia del ritorno che ha visto decine di migliaia di uomini, donne, bambin* palestinesi manifestare nei pressi del muro e nella buffer zone di Gaza, per lanciare al mondo il grido di una popolazione reclusa da 70 anni, che pretende il rispetto del diritto al ritorno nelle case e nelle terre dove abitava prima del 1948.
L’esercito israeliano ha risposto come sempre uccidendo barbaramente decine di palestinesi e ferendone migliaia, utilizzando cecchini specializzati contro manifestanti disarmati.
A questo si aggiunge il vergognoso ruolo dei media che continuano a parlare di scontri tra palestinesi e israeliani. Quando da una parte ci sono carri armati, cannoni, droni, gas e cecchini di uno degli eserciti più tecnologicamente avanzati al mondo e dall’altra pietre e copertoni che bruciano non si può parlare di scontri.
Il 15 maggio decorre il 70esimo anniversario della Nakba, la catastrofe che portò alla diaspora di più di 700.000 Palestinesi .
70 anni di occupazione e violenze che Israele vuole celebrare con iniziative volte a ripulire la propria immagine per legittimarsi come unica democrazia del medio oriente, con animo moderno, strumentalmente ecologico e gay friendly.
In questo quadro si inserisce la volontà dell’amministrazione Trump di spostare l’ambasciata Americana da Tel Aviv a Gerusalemme il prossimo 14 maggio, dichiarando di fatto guerra a tutta la popolazione palestinese.
Oggi più che mai dobbiamo parlare di Palestina, conoscere e sostenere i progetti di solidarietà dal basso che permettono alla popolazione palestinese di respirare, resistere all’occupazione e far arrivare la propria voce oltre il muro dell’apartheid che la circonda.
Venerdì 20 aprile ne parleremo con il centro culturale “Vik” di Gaza e con BDS Italia per capire come sostenere la lotta palestinese anche da qui attraverso le campagne di boicottaggio in atto in questi giorni.
Condivideremo materiale informativo, suoni, proiezioni, immagini e parole solidali con la popolazione palestinese.
Nel ricordo di Vittorio Arrigoni a 7 anni dalla sua uccisione.
Verso la manifestazione nazionale del 12 maggio…
…continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi [Vittorio Arrigoni]
Ne parliamo con:
Meri Calvelli – centro italiano di scambi culurali Vik
BDS Italia
Sarà presente una mostra fotografica a cura di Daniele Napolitano sulle donne in lotta durante lo sciopero della fame del 2017:
Il 17 aprile 2017, 1200 prigionieri palestinesi hanno cominciato lo sciopero della fame per la libertà e la dignità.
A lanciare lo sciopero, durato 40 giorni, è stato Marwan Barghouti, leader di Fatah, storico partito politico palestinese.
Col passare dei giorni, altri prigionieri hanno aderito allo sciopero: il 26 aprile se ne contavano 1500.
In tutta la Palestina sono nati presidi e tende in sostegno della protesta dei prigionieri.
Questo lavoro ha voluto concentrarsi sul ruolo che le donne hanno avuto rispetto a questi presidi e alla capacità maggiore, rispetto agli uomini, di tenere viva la lotta e la solidarietà all’esterno delle carceri.
Come per le madri de la Plaza de Majo, come le donne di non una di meno, anche in Palestina osserviamo con interesse la presa di parola attiva delle donne rispetto alla lotta per la libertà del proprio popolo.
Durante l’iniziativa verrà realizzato un murales in solidarietà con il popolo palestinese.
A seguire, cena alla La Lunfarda dei Saperi & Sapori- vineria,birreria at Acrobax ex-cinodromo