Il 2015 verrà ricordato in Italia come l’anno dell’entrata in vigore del Jobs Act, la riforma che più di tutte ha segnato un vero e proprio passaggio epocale nella cancellazione dei diritti sul lavoro. Un anno caratterizzato dalla speranza in una grande spinta occupazionale, per ora non realizzata, da attuarsi con un sistema di incentivi occupazionali e di decontribuzione totale alle imprese, costata 12 miliardi alle casse pubbliche.
Giovedì 28 gennaio/ 10 anni per Renato
10 anni per Renato
Assemblea Pubblica
Giovedì 28 ore 18 LoA Acrobax
Lo scorso 22 Novembre ci siamo incontrati/e nella prima assemblea cittadina che in questi mesi costruirà iniziative in vista del decennale della morte di Renato Biagetti e che speriamo si allarghi a tutte quelle persone, attivisti, militanti e singoli, che come noi sono convinti/e che continuare a raccontare la storia di Renato, come quella di Dax, Valerio, Clement, Carlos, Pavlos e molti/e altri/e, significhi conquistare lo spazio per una presa di parola contro i fascismi e per affermare che un altro modello di società non solo è possibile ma è oggi più che mai necessario.
10 anni di rabbia e amore: Ciao Antò
Nel 2015 le morti sul lavoro sono state quasi 1000; questa è solo una conseguenza di come il lavoro è pensato, regolamentato ed imposto nelle nostre vite.
Un tipo di sfruttamento ancestrale in cui il più forte, economicamente, impone ai più deboli una relazione sociale basata sullo sfruttamento dei tempi e delle capacità di produrre ricchezza per le loro tasche.
RNZ 015: #ionondimentico
Il 30 Agosto, alle 5 di mattina, abbiamo finito di scaricare le ultime cose dopo la nona edizione di Renoize, a Parco Schuster, per Ricordare Renato, il suo assassinio, le lame fasciste che ce lo hanno portato via, ma, soprattutto, i tanti legami e relazioni che lo stringono ancora forte, le battaglie e le lotte che danno ancora linfa ai suoi sogni.
Eravamo stanchi e stanche, ma negli occhi la felicità, rara, di aver vissuto un momento importante, in grado ancora una volta di darci il senso del nostro antifascismo, la forza di che cosa vuol dire continuare a far vivere le idee e le passioni di Renato, la determinazione e la volontà di cambiare per costruire una realtà diversa, dove sfruttamento e sopraffazione siano bandite.
Nei nostri occhi c’erano tutti gli ultimi giorni passati e la grande partecipazione alla campagna#ionondimentico, con centinaia di messaggi ricevuti; il 27 a Focene, i compagni e le compagne e la capacità di stare insieme a ricordare quel giorno difficile; l’abbraccio e il calore del Bilancione occupato nell’accoglierci; le giornate di preparazione; l’appuntamento presto a Parco Schuster e la fatica di tanti e tante per far partire l’appuntamento; la partecipazione di tantissimi al parco, con sorrisi, bimbi e bimbe, chiacchere, opinioni, idee ma anche qualche lacrima, rabbia, analisi e le prime discussioni politiche.
Renoize 2015: 9 anni di sogni e lotte con Renato
Sgomberato Cineteatro Preneste
Pubblichiamo il comunicato del collettivo del cineteatro Preneste liberato, sgomberato stamattina.
COMUNICATO SGOMBERO PRENESTE
Nella Roma di mafia capitale,oggi la prioritá di questura e amminstrazione è sgomberare uno spazio di cultura e socialitá sottratto dal 2010 alla speculazione. La proprietá Longobardi per 30 anni l’aveva lasciato abbandonato come per gli altri 4 cinema che possiede nello stesso quadrante.
Sventolando una presunta inagibilitá dell’edificio, tutta da verificare, 6 blindati si sono presentati per sgomberare il cinema preneste che da anni svolge attivitá culturali nel quartiere.Contestualmente ne hanno apprifittato per sgomberare la palazzina adiacente che dava una risposta concreta all’emergenza abitativa di diversi giovan* precar*.
Il collettivo del cineteatro Preneste liberato lancia un appuntamento pubblico alle 18 in via da giussano 58 per dare una risposta a questa inutile azione repressiva.
Martedi 16 Giugno | La solidarietà è un’arma. Presidio a Piazzale Clodio
SECONDA UDIENZA DEL PROCESSO SUL 31 OTTOBRE 2013, LA SOLIDARIETA’ E’ UN’ARMA:
Martedì 16 giugno si terrà la seconda udienza riguardante il primo filone di inchiesta sui i fatti del 31 Ottobre 2013. Si tratta di un’udienza delicata, durante la quale si potrebbe arrivare a sentenza in un
processo difficile, a carico di numerosi compagni.
Per questo invitiamo ad una larga partecipazione al presidio solidale che si terrà Martedì mattina dalle 9.30 a piazzale Clodio.
Qui sotto riportiamo il testo scritto in occasione della prima udienza e che riteniamo ancora pienamente valido.
Martedi 12 Maggio | Presidio solidale: il 15 ottobre 2011 c’eravamo tutti e tutte
Mentre gli organi giudiziari si predispongono ad aprire un nuovo processo per l’infame reato di devastazione e saccheggio per i fatti accaduti durante la manifestazione del 1 maggio a Milano, uno dei processi per i fatti del 15 ottobre volge al termine, e i 17 imputati attendono per l’11 e il 12 maggio la requisitoria del PM e le richieste di condanna. Non lasciamoli sol@
12 MAGGIO, ORE 11, PRESIDIO SOLIDALE A PIAZZALE CLODIO, DAVANTI IL TRIBUNALE DI ROMA.
Expo: torna il partito della paura e ci affoga di debito, cemento e precarietà
Dopo qualche giorno dal 1° maggio, prendiamo parola e lo facciamo a seguito di una condivisione collettiva della piazza milanese a cui, con determinazione, abbiamo partecipato. Una mobilitazione ricca e condivisa da migliaia di persone, frutto di un lavoro lungo e approfondito che i compagni di attitudine no expo – alcuni peraltro di vecchia data e di cui non abbiamo mai dubitato della generosità nell’incentivare percorsi di lotta virtuosi – hanno svolto nei propri territori e in lungo e in largo per tutta Italia. Nei loro occhi in questi mesi abbiamo visto la generosità, umana e politica, di chi prova a mettere a disposizione una data in un percorso più ampio e nell’ottica della collettività di tutti e per tutti.
No alla speculazione sullo sport!
Contributo della Polisportiva AllReds e La Popolare Palestra Indipendente
Noi siamo tra quelli che si riappropriano degli spazi abbandonati della nostra città, li trasformano in luoghi sociali dove fare sport, cultura e aggregazione. Occupiamo le moltissime case abbandonate, così da cercare di combattere un’emergenza abitativa che troppe persone in questa città vivono sulla propria pelle, mentre si continuano a costruire mostri di cemento e si tengono sfitte case e appartamenti. Non ci stupiamo di questa contraddizione, è essa stessa figlia di una speculazione mostruosa e infinita, volta unicamente all’arricchimento di palazzinari, politici e padroni. Molti di noi praticano lo sport popolare e lo fanno senza interessi, fuori dalle logiche economiche e di mercato.