Acrobax Project
31 Agosto 1 Settembre | RENOIZE 2012

31 Agosto 1 Settembre | RENOIZE 2012

31 Agosto_1°Settembre 2012
Renoize 2012

27 Agosto 2006 – 27 agosto 2012.
Il 27 agosto 2006 Renato veniva accoltellato ed assassinato in un’aggressione di natura fascista.

Ma la storia di Renato non è solo la sua storia.
Non è solo un ricordo dell’intimità dei suoi parenti o amici, non è il privato dolore o la solitudine che può rendere impotenti.

12 Luglio ore 11 | Mobilitazione sotto la regione lazio

12 Luglio ore 11 | Mobilitazione sotto la regione lazio

La torrida estate della regione Lazio

Giovedì 12 Luglio presidio-assemblea dalle ore 11.Il consiglio regionale ha approvato il 28 giugno l’assestamento di bilancio confermando una manovra recessiva e non adeguata al contesto di sofferenza che stanno attraversando migliaia di soggetti: dall’emergenza abitativa e ambientale, alla precarietà, alla generale crisi occupazionale e allo specifico ed elevatissimo tasso di disoccupazione giovanile.
7 Luglio | Cena sociale a-bbuffiamoci! a seguire MEGATRASH PARTY

7 Luglio | Cena sociale a-bbuffiamoci! a seguire MEGATRASH PARTY

Da wikipedia “In diverse lingue la lettera a- ha anche un valore di prefisso; in italiano i suoi usi principali sono quelli di prefisso inversivo o privativo (alfa privativo o a privativo o a negativo)…”
E in questo caso, noi proviamo a privarci dei nostri buffi!

30 Giugno | La Curva

30 Giugno | La Curva

Cromedrop e Acrobax presentano: La curva

Cromedrop e Acrobax presentano la riqualificazione artistica e strutturale di uno degli spazi più suggestivi ma meno utilizzati dell’ex-cinodromo, la curva, che tornando a vivere sarà di nuovo accessibile a tutti. Il lavoro prevede la messa in sicurezza e la realizzazione di un’opera che sarà realizzata dallo street artist “Rub Candy”.

22 Giugno | Brokenspeakers, Justacase, Brucha + Pormoni d' acciaio, Nero su Bianco,Ill Nano, Azel!!

22 Giugno | Brokenspeakers, Justacase, Brucha + Pormoni d’ acciaio, Nero su Bianco,Ill Nano, Azel!!


DOPO IL SOLD OUT DELLA PRESENTAZIONE UFFICIALE BROKENSPEAKERS TORNA SUL PALCO PER IL BIS CHE VI AVEVANO PROMESSO

Open Act, dalle 22:00 :

* JUSTACASE
* PORMONI D’ACCIAIO
* NERO SU BIANCO
* ILL NANO & AZEL

sottoscrizione 5€ a sostegno de La Popolare-Palestra Indipendente

Perchè l'acqua continua ad essere un paradigma. La battaglia di Roma.

Perchè l’acqua continua ad essere un paradigma. La battaglia di Roma.

Da quasi 2 mesi a Roma si sta giocando un’importante partita sulla questione dell’acqua e dei beni comuni.
La cronaca è piuttosto semplice: Alemanno, decidendo di giocare una partita tutta elettorale e cercando di ingraziarsi uno dei poteri forti di Roma (vedi Caltagirone), ha presentato un bilancio in cui il punto forte è la vendita del 21% di ACEA, cedendo così la maggioranza in mano al Comune.
Facendo questo il Sindaco di Roma, e la sua maggioranza, aprono un cammino (che molte amministrazioni, in modo bipartisan, stanno guardando con attenzione) che ignora compleatmente il voto referendario di un anno fa e, anzi, va in senso diametralmente opposto.

Che questo avvenga a Roma non è casuale per una seri di motivi, tra questi: ACEA è una Società Per azione (già privatizzata dall’allora centrosinistra) che ha quasi 8 milioni di utenti e controlla in buona parte il servizio idrico del centro Italia. Oltre a questo i vertici di ACEA si sono spese ampiamente per combattere il fronte referendario contro la privatizzazione e ha speso, illecitamente, 250.000 euro dei soldi della società per farlo.
L’azienda è stata la prima a richiedere, subito dopo il voto, un parere all’avvocato Napolitano (figlio del Presidente della Repubblica) che, sostanzialmente, affermava con estrema tranquillità, e contraddicendo la corte costituzionale, che l’esito referendario non aveva nessun influenza sullo stato dell’arte.
Inoltre all’inizio di questa vicenda, i due maggiori azionisti, Caltagirone e GDF-Suez, cosa decisamente inusuale, prendevano una posizione pubblica per l’ulteriore privatizzazione.

Da 2 mesi gli/e attivisit* del movimento dell’acqua insieme ad una larga alleanza sociale, e coinvolgendo cittadini e cittadine, hanno dato vita ad una mobilitazione costante e capillare. A partire dai territori, dalle strade dei muinicipi romani fino ad arrivare in piazza del campidoglio, perennemente negata, e dentro le aule consigliari.
Hanno scelto di parlare, volantinare, organizzare manifestazioni e occupazioni. In una dinamica di crescita della battaglia di opposizione alla giunta capitolina.
Domani, 21 giugno, ci sarà l’ennesima tappa di un lungo percorso che non si chiuderà neanche con il voto in aula o con i termini obbligatori delle istituzioni.
Il cosiddetto popolo dell’acqua, non ha in mente solo la resistenza a questo progetto ma ha in testa la ripubblicizzazione dell’ACEA e del servizio idrico.
Così come ha ben chiaro quale strada si apra verso la privatizzazione di tutti i servizzi pubblici locali a partire dai trasporti e dalla gestione dei rifiuti e di come possa spaventare che un’idea alternativa di gestione del comune, di ciò che è di tutti, possa farsi largo; proprio per questo sta chiamando a raccolta tutti/e domani ma con la consapevolezza che sia un passaggio per una battaglia ancora lunga e di cui la fine ancora non si vede.

Ma questo contesto e questa breve ricostruzione evidenziano quella palese alleanza che unisce la vorace volontà dei poteri finanziari e quelli politici che, in un gioco sempre meno sotterraneo, palesano quella volontà per cui la privatizzazione e l’applicazione della ricetta del capitale neoliberista non è più la scelta migliore ma è l’unica possibile.
Si palesa, dunque, la necessità di dover approfondire quelle scelte che sono alla base della crisi economica che, ormai da 4 anni, si sta abbattendo su Europa e Stati Uniti.
E non crediamo che questa relazione sia eccessiva: effettivamente, come in altre parti di Italia e di Europa, si palesa un conflitto in merito alla messa a valore dei territori e dei beni ad essi legati.
Da qui nasce quel processo di difesa dei cosidetti “beni comuni”, ovvero di quegli elementi che sono patrimonio collettivo ed inalienabile che invece divongo terreno di conquista e quindi di scontro.

In quel conflitto che vedeva centrale la dicotomia capitale/lavoro si è innescato un nuovo elemento  che, anni fa, ha iniziato ad erodere i diritti e le conquiste (si sarebbero dette di classe) ottenute in quel  duro scontro. Quel processo, che per noi va sotto il nome di precarizzazione, ha innescato un’esondazione della precarietà dalle sole mura del posto di lavoro perchè ha esteso la produzione a tutta la nostra vita, compreso lo stesso ambiente in cui viviamo.
Si è messa in produzione la complessità della nostra quotidianità, delle nostre relazioni, delle nostre intelligenze e degli stessi elementi necessari alla sopravvivenza.

Nella battaglia di Roma è evidente di come la contesa sia tutta politica, senza nessun appiglio di concretezza logica. Ed è proprio qui che si apre l’altra centrale questione, anche questa già vista altrove: “chi decide su cosa?”
Perchè in queste settimane si è rotto chiaramente ed irremediabilmente quel meccanismo di democrazia rappresentativa in quanto, i rappresentanti stessi, ignorando la volontà espressa con i sempri più ridotti strumenti previsti come il referendum, scelgono le regole del mercato e di quelle si fanno garanti.
In aggiunta si forzano i regolamenti stessi delle istituzioni per poter portare avanti quelle decisioni; a questo punto i cittadini restano completamente sganciati, e la loro volontà ancor di più, dal contesto decisionale.
Rimangono soli ed esclusi dai luoghi della discussione potendo parlare solo con le forze dell’ordine perchè sono divenuti solo questo, un “problema di ordine pubblico”.

In questi giorni a Roma, in questi anni in Italia e in molte altre parti del globo, si è resa palese la rottura di un patto sociale; per questo riteniamo una volta di più paradignamtica questa battaglia, perchè offre una lente forgiata nella partecipazione e nella determinazione, nella relazione e nella  contaminazione di diverse storie, nella radicalità dei contenuti e nella coerenza nel portarli avanti.
Una capacità conflittuale e costituente con cui leggere la nostra quotidianità che, per noi, vuol dire riuscire a vedere all’orizzonte anche una possibile alternativa di futuro.

21 Giugno | Roma non si vende

21 Giugno | Roma non si vende

21 Giugno tutte e tutti in CampidoglioA partire dalle ore 15.00

Per bloccare la vendita di Acea e
difendere la volontà popolare

Video

[hdvideo id=37 width=400 height=400 ]

 

20 Giugno | Storie di ordinaria repressione

20 Giugno | Storie di ordinaria repressione

 

Quello del 4F è uno dei più gravi casi di corruzione accaduti nella città di Barcellona negli ultimi anni. Coinvolti polizia, giudici e governo.

Il 4 febbraio del 2006 qualcuno lanciò un vaso di fiori da una casa occupata di Barcellona durante una festa, ferendo gravemente un agente di polizia. Il Comune  e la polizia, non potendo verificare chi avesse effettivamente lanciato il vaso scelsero dei capri espiatori incolpando persone innocenti che non si trovavano dentro la casa e altre che nemmeno si trovavano nei paraggi.
Questi furono i risultati di alcuni anni di processi e farseschi dibattimenti:
– Álex Cisternas e Juan Pintos hanno scontato due anni di custodia cautelare e altrettanti in prigione e semilibertá.
– Rodrigo Lanza ha trascorso tre anni in prigione in custodia cautelare ed attualmente gode di un regime di semilibertà.
– Álex, Rodrigo e Juan furono torturati durante la detenzione da parte della polizia: ma la loro denuncia per torture non fu mai accolta.
– Patricia Heras, detenuta durante un rastrellamento all’Ospedale dove era andata a causa di un incidente in bicicletta accaduto quella stessa notte ha trascorso due mesi in prigione e 4 mesi in terzo grado fino a che, il 26 aprile del 2011, non sopportando piú la pressione, ha deciso di togliersi la vita.
Il primo appello si svolse con molteplici irregolarità, non furono  accettate le prove della difesa e l’unica prova dell’accusa fu la testimonianza di due poliziotti: Bakari Samyang e Víctor Bayona.
Fu presentato un ricorso alla Corte Suprema che ratificò la sentenza e aumentò le condanne. Attualmente aspettiamo una risposta dal Tribunale Costituzionale di fronte al quale è stato presentato un altro appello. Ma da qualche mese, per smontare questa messinscena della polizia e dell’Ayuntamento di Barcellona abbiamo un dato nuovo.
Gli agenti della Guardia Urbana che furono gli elementi chiave del caso, Samyang e Bayona, sono stati condannati per tortura. La sentenza mette in evidenza come simularono un delitto e falsificarono documenti, fatti che mettono in discussione la credibilità delle loro dichiarazioni come testimoni del caso 4F.
Amnesty International e la difesa denunciarono le torture subite dagli accusati del 4F ma la giudice del Tribunale 18 di Barcellona, Carmen García Martinez (tornata alla ribalta in questi giorni per aver comminato un mese di prigione preventiva agli studenti arrestati il 29 Marzo, giorno dello sciopero generale), si rifiutò di indagare e di aprire un fascicolo per fare luce su questi abusi.

Questo è parte dell’appello che la campagna Desmontaje4F (Smontiamo il 4F) ha lanciato in tutte le città europee. Noi lo accogliamo con tutto la solidarietà e la consapevolezza che abbiamo anche perché conosciamo bene le “storie di corruzione, torture, sequestro e morte”.
Il prossimo 20 giugno vorremmo raccontare altre storie di “ordinaria repressione”. La storia di Lander Fernandez Arrinda un giovane attivista basco residente a Roma, che pochi giorni fa è stato letteralmente “catturato” da una squadra di poliziotti italiani ma sotto mandato di un feroce governo spagnolo. Vorremmo raccontare di una ferita ancora aperta, quella di Genova 2001. Oggi dopo 11 anni, ci troviamo con chi vorrebbe che di quelle giornate rimanessero solo delle sentenze dei tribunali: l’assoluzione per lo Stato e i suoi apparati e la condanna di 10 persone accusate di devastazione e saccheggio. 10 persone a cui vorrebbero far pagare il conto, con 100 anni di carcere.
Con quest’iniziativa, in una prospettiva plurale e solidale, iniziamo il nostro racconto fatto di reti e di patti di “mutuo soccorso”. Reti che abbiano mezzi e strumenti di contrasto alla repressione, che sappiano leggerla, ma che siano principalmente il luogo della solidarietà comune.

Desmontaje4F – storie di ordinaria repressione
Serata di approfondimento, solidarietà e dibattito sul caso 4F di Barcellona
interverranno:

Mariana Huidobro (Madre di Rodrigo Lanza)
Hibai Arbide (avvocato)

– Dibattito con
Simonetta Crisci (Avvocato AED)
Madri per Roma Città Aperta
Esponenti della Campagna 10×100 – GENOVA NON È FINITA.
Irati per http://uncasobascoaroma.noblogs.org

Proiezione video di 15MBCNTV e reading

>>>Apericena benefit per le spese legali<<<<<<

Concerto reggae rock latino:
Jahmila
Carloforte Cotillon

A seguire djset a cura di Sister is Blooming

16 Giugno | Torneo di rugby a sette e la sera concerto  con MALASUERTE e  IDP

16 Giugno | Torneo di rugby a sette e la sera concerto con MALASUERTE e IDP

A partire dalla matttinata seven di rugby organizzato dagli All Reds Rugby e

alle 22:30 concerto con MALASUERTE e IDP

Ingresso 5 euro!

16 Giugno | Pizzata a sostegno della Guerriglia Gardening!

16 Giugno | Pizzata a sostegno della Guerriglia Gardening!

16 Giugno 2012
ore 20.00
L.O.A. Acrobax via della vasca navale, 6.

SOSTIENI LA GUERRILLA (GARDENING)!
PIZZATA CON I GIARDINIERI SOVVERSIVI ROMANI
Come ogni scuola che si rispetti anche a conclusione del primo
A.A.della esclusivissima Scuola del Giardiniere Sovversivo non puo’
mancare la pizzata di fine anno!
Sarà un’occasione per conoscere i giardinieri sovversivi, la sede
della scuola, docenti e alunni diplomati, per passeggiare nel CinOrto
Sinergico Sovversivo e soprattutto per sostenerli nella loro battaglia
contro il degrado metropolitano.
Vi aspettiamo!
Giardinieri Sovversivi Romani
azione verde per restituire braccia rubate al giardinaggio.