Come previsto in primavera, dopo l’approvazione del DL Poletti, sul Jobs Act il governo Renzi sta accelerando. Già da tempo, infatti, era chiara la natura dello scambio: la BCE sostiene politiche monetarie (debolmente) espansive, Bruxelles favorisce (?) maggiore flessibilità sui bilanci, ma i PIIGS, più nel dettaglio l’Italia, devono riformare il mercato del lavoro. La Legge delega, che entro i primi giorni di ottobre dovrebbe essere approvata dal Senato, potrebbe essere sostituita da un decreto. Una misura legislativa d’urgenza per cancellare lo Statuto dei lavoratori e rivedere gli ammortizzatori sociali nel senso dei sistemi di workfarenordeuropei. E avere poi qualche denaro in più (libero dalla stretta del Fiscal Compact) per la Legge di stabilità.
Assemblea costituente del Laboratorio romano per lo sciopero sociale, 26 settembre, ore 17, Officine Zero
Summer_time è tempo di reddito! Roma Sud verso il vertice europeo sulla disoccupazione giovanile
#11Luglio rinviato: #Civediamopoi
Sembra ormai ufficiale la decisione di spostare, per la seconda volta, il vertice sulla disoccupazione giovanile in programma l’11 luglio a Torino. La proposta di Renzi e Van Rompuy è quindi di posticipare la riunione a novembre e probabilmente fuori dall’Italia. Da una parte non possiamo non pensare sia la logica conseguenza del vuoto che permea le politiche del Pd in materia di welfare e che il rinvio serva al governo per avere qualcosa di più concreto da presentare che le miserie della Garanzia Giovani e un Jobs Act ancora in divenire.
#SiPuòFare sospesa la delibera 148: una prima vittoria dei lavoratori dei canili comunali
Roma, dopo settimane di mobilitazione ieri è stata approvata all’unanimità, in aula consigliare, la mozione salva canili e gattili comunali.
Il 17 giugno a piazza del campidoglio, i lavoratori e i volontari dei canili comunali si sono ritrovati, per il terzo consiglio comunale consecutivo, per chiedere il ritiro della vergognosa delibera 148.
Con grande soddisfazione possiamo dire di aver vinto questa battaglia, la mozione che abbiamo presentato insieme al consigliere di Sel Gianluca Peciola è stata approvata all’unanimità.
La piazza è del popolo, Renzi vattene!
Comunicato dei Movimenti contro l’austerity e la precarietà dopo la contestazione a Renzi in piazza del Popolo.
Oggi a Piazza del Popolo, nel giorno di chiusura della campagna elettorale, abbiamo contestato il premier Renzi, riportando in quella platea le voci di chi, quotidianamente, contesta le politiche di austerity e precarizzazione messe in campo da questo governo, ricevendo come risposta calci e sputi.
Oggi, come nelle settimane precedenti, in tutte le città del paese i movimenti si sono schierati a difesa del diritto a una vita dignitosa, una casa, un reddito garantito e incondizionato.
Il clima politico che viviamo è sempre più paradossale: da una parte il partito di governo e il suo esponente di spicco, contestati sistematicamente in piazze sempre più vuote, dall’altra una volontà di riscatto che si esprime sempre più nelle lotte dal basso che fioriscono in tutti i territori.
Invisibili fuori controllo: chi è senza futuro scagli la prima pietra.
Comunicato del progetto Neetbloc dopo lo sgombero dell’occupazione del deposito Atac
Il 7 Aprile durante l’ultimo Tsunami Tour dei movimenti per il diritto all’abitare e contro le politiche di austerity, l’avevamo detto: non sarà uno sgombero a fermarci, torneremo ad occupare.
E così, ieri 21 Maggio, siamo tornati ancora più determinati di prima per prendere posizione contro le politiche che il governo neoliberista di Renzi, emblema di una dittatura post-democratica, sta mettendo in atto sulle nostre teste.
Parliamo degli infami decreti appena approvati, il cosiddetto “Piano Casa” che sancisce la fine del diritto all’abitare già da tempo sotto attacco, e il DL Poletti, prima parte del tanto discusso “Jobs Act”, che legisla ed istituzionalizza la precarietà infinita e a vita nell’attuale mercato del lavoro.
Nuova occupazione del Neetbloc
Contributo del progetto Neetbloc e Alexis Occupato dopo la nuova occupazione di oggi 21 maggio 2014.
Gli invisibili fuori controllo sono tornati!
Lo avevamo annunciato a gran voce: non sarebbe stato uno sgombero a fermarci!
Ed è così che oggi NeetBloc riprende casa nel quartiere di San paolo, all’interno dell’ex deposito ATAC, Via della Collina Volpi!
Dopo l’occupazione e lo sgombero di Via del Commercio del 7 aprile scorso, dopo l’approvazione degli infami decreti sulla casa e sul lavoro (decreto Lupi e JobsAct) e dopo il vile arresto di Paolo, prelevato in pubblica piazza difronte agli occhi di compagni e giornalisti, e Luca, trasferiti ancora una volta agli arresti domiciliari per non essersi intimoriti difronte alla repressione messa in atto, oggi diamo una risposta netta e reale, attraverso l’apertura di nuovo spazio pubblico, rispedendo al mittente ogni tentativo di criminalizzazione.
Il Primo Maggio non si deve lavorare! contro la precarietà #madeinEataly
Ore 12 pm presidio davanti ad Eataly
Il primo maggio è la giornata internazionale dei lavoratori, una giornata storica che ricorda le dure lotte per i diritti negli Stati Uniti. MayDay MyDay, Primo Maggio precario sono le parole comuni che rimbombano da diversi anni nelle strade in Italia trasformando la data storica non in una rituale ricorrenza ma in un momento forte e simbolico delle lotte contro la condizione di precarietà sociale e lavorativa.
Roma non si vende, Roma si difende! #17Marzo incontro pubblico sul SalvaRoma
Più di un anno fa nasceva questo slogan quando, l’allora sindaco di Roma, Alemanno provava a vendere le azioni di Acea, travolgendo il risultato referendario. Ci siamo ritrovati in piazza a urlare questo slogan quando, a dicembre, emergeva, nel decreto “Salva Roma” l’ indicazione di privatizzare tutte le aziende municipalizzate e, l’attuale sindaco, Marino esprimeva tuta la sua confusione e contraddizioni. Oggi, con il decreto “enti locali”, approvato dal Consiglio dei Ministri, quell’indicazione è divenuta un obbligo per Roma capitale mettendo a rischio gli oltre 65000 posti di lavoro di tutte le aziende municipalizzate e di tutte quelle cooperative e associazioni che da oltre 20 anni garantiscono servizi al cittadino; mettendo un’ipoteca la gestione dei beni comuni e la ricchezza sociale che a tutti appartiene; rinnovando la vendita del patrimonio pubblico a scapito del benessere collettivo, a partire dal diritto all’abitare.